giovedì, Ottobre 10, 2024

L’ex Juve che bebeva 4 litri di Coca-Cola al giorno e abusava di cioccolato

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È una sorta di caccia al tesoro quella proposta da Tuttosport a proposito di un ex calciatore della Juve, dalla vita sportiva quantomeno sregolata. Il quotidiano sportivo presenta una foto:

Da una semplice foto è difficile riconoscere il soggetto in questione. I più attenti sicuramente lo avranno ricordato per le maglie indossate, altri magari lo hanno confuso con altri. Ma quindi avete capito di chi si tratta? Per capirlo ora spieghiamo qualcosa di lui, soprattutto alcune cose particolari…. come la dieta, non proprio da sportivo. Un calciatore che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante anche in club rinomati, come il Real Madrid. Un passato anche in Italia e per un anno ha vestito anche la maglia della Juventus. Ma ci torneremo. Ad As l’ex calciatore ha ricordato la sua alimentazione.

Quando si pensa alla dieta nel calcio la si associa a quella dell’asso portoghese. Cibo sano, allenamento e vita da sportivo, ma non è così per tutti. Almeno leggendo le parole dell’ex calciatore sicuramente per alcuni la visione di ‘dieta’ è diversa. “Bevevo molta Coca-Cola – ha detto l’ex Blancos – circa quattro litri al giorno. Per la maggior parte delle persone era troppo non per me” e il motivo è perché “il mio corpo aveva bisogno di zuccheri”. Anche se ora ci tiene a precisare che “ho abbassato quel quantitativo”. Non solo bevande zuccherine, ma anche dolci: “Ho mangiato tantissima cioccolata”. Ma la reale domanda è se tutto questo non abbia influito sulle prestazioni in campo: “Niente affatto, mi faceva stare meglio. Oggi ai giovani che convoco nella nazionale croata gli dico che non dovrebbero farlo”. Dall’alimentazione al campo, l’ex bianconero ha parlato anche dell’Italia e dell’Europeo.

Di chi si tratta? Di Robert Jarni, ex centrocampista o difensore con un passato in Italia, ora commissario tecnico della Croazia U17. La sua Nazionale si sfiderà con l’Italia e la Spagna: Credo che questi due Paesi non saranno contenti di avere la Croazia. È il gruppo più forte di tutti e sarà difficile. Ci sono tre squadre top”. Poi ha parlato anche di Modric e del suo minutaggio inferiore al Real Madrid, rispetto agli scorsi anni: Se merita di giocare di più? Certo che sì. L’età non è un problema perché Luka non ha bisogno dei muscoli per giocare, usa la testa. È anche un giocatore leggero, si prende cura di sé e questo è un bene per lui. Ha molta qualità, nessuno può dubitarne”.

La storia di Jarni è quella di un girovago: dalla Croazia, all’Italia, per arrivare alla Spagna e infine in Grecia. Tutto per amore del calcio. La prima a muoversi in Serie A è stata il Bari, che lo ha prelevato dall’Ajduk Spalato. Con i biancorossi si è messo subito in mostra, attirando l’attenzione della Juventus.

Ma ad aggiudicarselo dopo appena due stagioni ci hanno pensato i rivali del Torino. I bianconeri per averlo sono stati poi costretti a sborsare 900 milioni di lire, non pochi per i tempi. Le aspettative erano molto alte e purtroppo non le ha confermate. Con Lippi non è riuscito a conquistarsi la fiducia e spesso non ha avuto spazio. In totale ha collezionato solo 15 presenze, poche. Abbastanza per convincerlo a cambiare aria. In Liga, all’epoca Primera División, ha vestito le maglie del Betis e addirittura quella del Real Madrid, campione d’Europa. Il livello però era troppo alto per vederlo protagonista. Ha concluso poi al Las Palmas, prima di prendere un nuovo biglietto aereo, destinazione Atene, per giocare con il Panathinaikos. Il suo ultimo ballo, prima del ritiro.

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